FABIO

lunedì 16 aprile 2018

VIOLENZA IN CASA UN TABU'


Pubblico questo disegnino fatto da Asia, poco prima dell'audizione del 2014 presso il tribunale ordinario, per dire che i bambini cercano di comunicarci le loro ansie, le loro paure e i loro disagi in tutte le maniere, talvolta senza utilizzare quella più ovvia: la parola! E spesso noi adulti siamo distratti dai nostri ritmi quotidiani assordanti e veloci, e ci aspettiamo che un bambino ci venga esplicitamente a dire ciò che non va, mentre le comunicazioni dei bambini arrivano con altri veicoli.
Ricordo che in quel periodo chiedevamo spesso ad Asia come si sentiva e lei diceva di stare bene e di essere tranquilla e che la questione dell'audizione non la spaventava e non la tormentava.
La violenza domestica è difficile da sconfiggere, soprattutto perché viene taciuta dai minori che la subiscono. Spesso i bambini entrano in protezione dei loro genitori e stimolati dai sensi di colpa, non si azzarderebbero mai a dire che mamma o papà gli fa questo e quello.
Lei lasciò questo disegno sulla scrivania in cameretta, a casa mia,  prima di ripartire per Livorno e poi la rividi due giorni dopo l'audizione. Il disegno esprime tutta la preoccupazione che la bambina stava vivendo, le tensioni e le oppressioni. Il giorno stesso dell'audizione mi ricordai di quel disegno e tornai a prenderlo sulla scrivania e iniziai a osservarlo, per capire cosa Asia voleva comunicarci. L'albero diviso in due parti, indica se stessa, è evidente che l'albero sia scosso dal vento e penso che quel vento fossero le richieste continue della madre. Sopra l'albero è possibile vedere due nuvole che si scontrano, io interpreto che quelle rappresentano i suoi genitori e i lampi che ne escono sono le tensioni che l'albero sente su di sé. D'altra parte, mentre Fabio le chiedeva di dire la verità al giudice, sperando finalmente in una via di salvezza, la signora XX la tormentava perché mentisse, perché raccontasse l'episodio dell'aggressione avvenuto a casa mia in versione LAVAGGIO AL CERVELLO modalità signora XX. 
L'albero è evidentemente scosso, evidentemente diviso in due, investito da lampi e pioggia. Esposto a tutto. Dalla parte opposta la casa, sulla quale c'è un nuvolone ancora più scuro, con lampi e pioggia che ne scaturiscono. La casa sembra felice vista dall'esterno, serena, ma non è tutta evidente, questo per me significa che il contesto familiare non si vede perfettamente dall'esterno e comunque su di esso si sta abbattendo qualcosa di terribile e temibile, perché la nuvola scurissima non lascia intendere nulla di positivo. Anche la pioggia, è disegnata a forma di lacrima. La bambina voleva comunicarci uno stato d'animo in subbuglio, ma noi lo capimmo soltanto dopo l'audizione.
Dopo questa esperienza è ovvio che ora siamo più attenti, e che Michele lo osserviamo sotto una lente di ingrandimento, forse talvolta anche esagerando quando interpretiamo dei disegni, dei gesti, degli atteggiamenti. Sappiamo che i bambini non parlano, non dicono  quello che avviene tra le mura domestiche, bisogna osservare quello che fanno e come lo fanno, perché in ogni momento comunicano i loro disagi in altre maniere.
Purtroppo non vi è sempre la stessa attenzione nei giusti contesti  e spesso agli occhi degli adulti passa tutto inosservato.
Anche un disegno come questo che ritrae la propria mamma, a nostro vedere non è normale e vuole indicare un qualcosa.
Mi piacerebbe molto avere un parere di una persona che se ne intende. Il bambino aveva 4 anni quando ha fatto questo disegno a scuola e vi assicuro che il suo disagio lo comunica anche in altri modi.

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