FABIO

martedì 16 giugno 2020

PRIMA TRANCHE VACANZE

Il nostro caso è particolare, perché tratta di quei genitori separati, non collocatari dei figli minori, a distanza. Non so come ci si organizzi in questi casi. Il nostro provvedimento prevede che il bambino, che di fatto vive a Livorno con la mamma, stia da noi un week-end si e uno no, e abbiamo un recupero estivo di 15 giorni consecutivi a giugno, 15 giorni a luglio, 21 giorni tra agosto e settembre.
Trattativa questa molto faticosa da raggiungere con la mamma, sebbene poi accordata dal Tribunale e senza alcuna possibilità di trattativa, nemmeno di un giorno.
Così sabato pur di evitare richieste, è convenuto chiedere un giorno di ferie e attenersi al SANTISSIMO PROVVEDIMENTO, per noi regola improrogabile e recarsi a Livorno a prendere il bambino come previsto.
Mi sono associata al viaggio da provvedimento di Fabio, visto che comunque non lavoravo (io) e ci siamo fermati lungo la strada, in una spiaggetta isolata.
Il mare era pronto per una tempesta, come si può vedere dai colori ma sprigionava tutta la sua forza...


Abbiamo pensato che forse passeremo qualche giorno nel Residence vicino... previo allineamento planetario... ovviamente...


 Peccato non potersi fermare un po' di più... ma avevamo appuntamento a Livorno per lo scambio del bambino... avvenuto lungo la strada... La signora XX nemmeno un saluto e questa è un po' la cosa più deprimente di questi momenti di veloce incontro.


 Ed ecco il selfie di ritorno a Roma... inizia la prima tranche di vacanze romane...



 E questa è la crema di Tiramisu preparata al rientro tanto per rimetterci in forza e affrontare la prima tranche....












giovedì 11 giugno 2020

CIRCA DUE ANNI DOPO



Perché ho abbandonato il blog?
Forse per semplice stanchezza... o forse avevo cominciato questa avventura con un diverso obiettivo, mossa maggiormente dalla rabbia che provavo a suo tempo per la signora XX, che ci ha reso vittima di diverse ingiustizie, il blog era una specie di riscatto o di sfogo, ma come tutto... poi nell'applicazione divenne un'altra cosa e alla fine mollai... 

Considerati i diversi "mi piace" trovati di recente sulla pagina, è capitato di aprirla nuovamente ed ho trovato maggiormente emozionante rileggere i post che parlavano di noi, piuttosto che delle ingiustizie del tribunale, così ho pensato di riprendere il lavoro abbandonato perché ritenuto senza senso...
Forse le nostre cronache quotidiane non sono così pessime... sebbene così banali e non è male lasciarne una traccia...sia pure esclusivamente per noi.

Famiglia allargata? Si può fare! A noi sembra riuscito fino adesso! 

Ed eccoci quasi tutti, circa due anni dopo... cresciuti o invecchiati...
Eccoci alle prese con un barbecue in una serata di quasi estate... sotto il nostro noce a farci da riparo ... c'è quasi tutta la famiglia allargata al completo, manca solo il piccolino di Fabio che non era con noi


Adesso abbiamo anche una fidanzata aggiunta alla famiglia, Arianna. Ve li ripresento, Asia in primo piano, Marco, Michela, Arianna, io e Fabio... e del barbecue quanto resta ...




 Il nostro canone Teo reduce da uno scontro ma in ottima forma e Fabio ai fuochi!


 Mina e Teo di spalle... e Michy ai fuochi per un secondo giro...


 Mina in attesa di un regalino!


Ed io... e il passato tutto alle spalle! Riprendiamo da qui! 



mercoledì 4 luglio 2018

OTTIMISMO - PESSIMISMO



Perché un post, sull'ottimismo o sul pessimismo?

Perché ne sento parlare spesso e troppo spesso mi pare che si confonda l'ottimismo con la positività e il pessimismo con la negatività. 
Essere ottimisti, sicuramente è segno di essere spinti  con positività, ma talvolta essere ottimisti equivale ad essere illusi. 


Ottimismo e  pessimismo, a mio parere, sono entrambi atteggiamenti negativi, quando non ci permettono di guardare la realtà per quella che è. 
Se l'ottimismo deve divenire una lente, attraverso la quale filtrare la realtà, non è un atteggiamento positivo e stessa cosa vale per il pessimismo.

L'osservazione della realtà deve restare lucida


La vera positività, non sta nell'essere delle vispe Teresa che saltellano per il mondo, inconsapevoli di quanto ci circonda, la positività non sta nemmeno nel filtrare tutto con un focus necessariamente ottimistico. La positività sta nel prendere atto di ciò che è vero e reale intorno a noi, di considerare le situazioni che viviamo con estremo realismo e trovare in noi le risorse necessarie per affrontare le salite che ci spettano, o le forze per rimetterci in piedi dopo le cadute. 





Dotarsi di un' estrema carica ottimistica, non sempre è segno positivo, talvolta siamo spinti dall'illusione, da ciò che desideriamo vivere o vedere, ma siccome presto o tardi, lo scontro con la realtà dei fatti arriva, è bene essere dotati di un paracadute di salvataggio. 
La persona realista, osserva i dati di fatto e se è una persona positiva, li affronta nel migliore dei modi. L'ottimista rischia di lanciarsi in voli che non sa gestire e di ritrovarsi poi senza un paracadute. Il pessimista spesso non si lancia affatto, o se lo fa, boicotta le sue stesse azioni, sospinto da un senso di negatività. 


La soluzione sta nel guardare la realtà per quella che è,  togliere il filtro "ottimismo" o "pessimismo" dai nostri occhi e prima di intraprendere qualsiasi strada, valutare e misurare le nostre risorse, perché ci muoveremo solo con quelle. 



domenica 1 luglio 2018

CAUSA - EFFETTO



Causa - effetto, è una delle leggi universali, su cui si regola la vita e che mi dà tanta tranquillità. Credo sia innegabile riconoscere come sempre un effetto derivi da una causa e come una causa inevitabilmente generi un effetto. 
Molto spesso, nella nostra vita, ci troviamo a vivere degli effetti senza renderci conto delle cause che li hanno provocati. In genere gli effetti hanno il vizio di essere più evidenti ed eclatanti delle cause, ma sempre, proprio sempre,  questi sono prodotti da una causa, talvolta forse non troppo visibile, ma se applichiamo un focus consapevole, troveremo per forza la causa che ha prodotto tale effetto. 




La separazione, ad esempio, può essere vista come effetto di una causa, avviata magari anche molto tempo prima. Nella vita cresce l'individuo che si mostra pronto a ricercare le cause che hanno condotto a determinati effetti, cresce colui che è pronto ad assumersi le responsabilità delle proprie mosse, delle proprie scelte, senza attribuire agli altri la responsabilità di effetti che lo stesso ha provocato su di sé e sulla vita degli altri.
Se vogliamo vivere bene, per quanto si può, dobbiamo essere maturi abbastanza da assumerci tutte le responsabilità delle nostre azioni o non azioni, delle nostre parole o dei nostri silenzi e perfino dei nostri pensieri. 



Guardando con un'ottica più illuminata e consapevole il risultato della nostra vita, intendo mia e di Fabio e dei nostri 4 figli, e dei nostri ex partners, e dei loro nuovi partners, mi sembra quasi ovvio dedurre che le nostre vite siano tutte tra loro incrociate in qualche maniera dalle nostre scelte e che il risultato dei nostri rapporti altro non è che il principio della causa che li muove.
Talvolta le cose possono sembrare casuali nella vita delle persone, ma se si perde del tempo a seguire il famoso filo di Arianna, ci si rende conto, che di casuale non vi è nulla.
E per assurdo coloro che maggiormente si lamentano di tale risultato, sono coloro che hanno maggiori responsabilità nell'averlo causato. 



Un esempio banale, potrebbe essere la scelta di vivere insieme in provincia di Roma, di aver allontanato in questo modo, la figlia dalla mamma, ancora residente a Livorno. La signora XX fa grande lamentela presso gli organi di questo allontanamento, ma ella stessa è causa di tale effetto. Se guardasse con ottica consapevole si renderebbe conto che nell'aver obbligato Fabio a spostarsi a Santa Marinella dalla madre, ogni week end che aveva la figlia, ha fatto si che io e lui ci conoscessimo, cosa che non sarebbe probabilmente mai accaduta se lei avesse lasciato la casa familiare a lui, unico proprietario, dal momento che lei ne aveva comunque un'altra dove poter stare. L'aver occupato quella casa, per il solo gusto di togliergliela, ha permesso che noi ci conoscessimo. Quattro anni dopo, l'avere a disposizione come unica casa quella in provincia di Roma, ha fatto si che noi scegliessimo questa come abitazione per il nostro futuro. 



Ogni volta che facciamo una scelta, muoviamo una leva che mette in atto un sistema che condurrà a un risultato, bisogna avere sempre la cautela di osservare anticipatamente il risultato che si può ottenere azionando una leva o un'altra. 




E' inevitabile che le nostre scelte siano causa di un effetto, quando muoviamo inconsapevolmente le pedine sulla scacchiera della vita, capita che gli effetti ci possano crollare addosso. Presto o tardi, se non muoviamo con responsabilità, con ottica all'effetto che provocheremo, è possibile che ci troveremo a subire uno scacco matto. 



venerdì 22 giugno 2018

PIC NIC SERALE

Per chi lavora tutto il giorno e al mare non ci può andare prima che il sole tramonti e si deve accontentare dei raggi lunari...


... il vantaggio è trovare una spiaggia quasi deserta e dei colori meravigliosi che le foto non rendono sufficientemente meravigliosi...


... passata la confusione diurna... la spiaggia ci offre solo il rumore delle onde... davanti le quali sgranocchiare insieme un pezzo di pizza ...



... penso nessuna signora XX potrà arrestare il tempo che passa
 e che risolve inesorabilmente tutte le situazioni portando a galla le verità...
 la speranza non deve mai cessare nella vita di una persona


... del passato resteranno le orme ... 


... in fondo la vita è davvero un attimo... non ha senso perderla nel fare le guerre... 


... forse non tutti riescono a vedere l'estrema bellezza di queste immagini... né a sentire l'estrema potenza del mare che va oltre il senso terreno della vita...



... l'altro ieri ... ci è stata notificata l'ennesima denuncia... per l'ennesimo reato inventato... 
la signora XX vorrebbe rubarci quello che lei non ha... l'amore... 



... ma questo non potrà mai togliercelo... né potrà mai inventarlo...



... a volte basta un complice e tutto è già più semplice...


in segno di buon auspicio per questa ennesima denuncia assurda è apparso in lontananza un delfino


... e qui siamo tutti in attesa di vederlo spuntare... 



mercoledì 20 giugno 2018

LE RELAZIONI SUCCESSIVE ALLA SEPARAZIONE




Le illustrazioni sono tutte di Pascal Campion, adoro questo disegnatore....

Nessuno ci potrà garantire che le relazioni successive alla separazione andranno a buon fine e inoltre non tutto dipende soltanto da noi, in quanto in una relazione si è in due e infine una buona componente di rischio sarà attribuita agli eventi che ci aspettano e che non conosciamo. Le relazioni dopo la separazione sicuramente ci vedono partire in grosso svantaggio, perché siamo colpiti, perché magari non abbiamo ancora sciolto quelle catene invisibili, di cui ho parlato quie perché inoltre viviamo tutti i problemi pratici postumi della separazione: organizzazione delle giornate con i figli,  discussioni con l'altro genitore e una situazione economica sicuramente sempre più difficile di prima. 



Le relazioni successive alla separazione sono un campo minato, una giungla. 
La mia esperienza personale,  che ricordo a tutti non è legge assoluta, mi dice che la resistenza di una relazione si basa su due pilastri: il sentimento e la situazione simile.
Nel mio vagare postumo alla separazione, mentre ero nel tunnel alla ricerca di un'uscita, ho conosciuto diverse persone, talvolta fu il tentativo di non proseguire sola, talvolta fu il bisogno di avere vicino qualcuno, ma posso sottoscrivere che nessuna di queste necessità può garantire la durata o la resistenza di una relazione. 



Anzitutto è necessario il sentimento, l'amore. Non ci sono persone ideali. Così come non si può innescare volontariamente questo sentimento. L'amore tutto sommato rimane qualcosa di misterioso alla nostra mente, perché è un sentimento che ci guida, non si sa come nella scelta di una persona, accende una parte di noi, che amiamo chiamare cuore, ma non si sa bene dove l'amore sia depositato realmente. Cosa sia realmente l'amore non è facile da descrivere. E' un motore che dentro di noi si accende e ci fa andare avanti verso un'altra persona. E' una forza che ci spinge contro ogni volontà opposta o tentativo di frenata. Non vale la pena di lottare contro ciò che si sente, perché quel sentimento è in grado di prendere il sopravvento, anche qualora vogliamo porre un controllo, è difficile ignorare ciò che si prova. L'amore è un sentimento indomito, il tentativo di governarlo è del tutto inutile. E' in grado di illuderci, di farci tornare adolescenti, di riportarci a realtà che non ricordavamo più, ci scombussola, ci piega, ci spezza, ci trasforma. Ma dimentichiamoci di poter avviare una relazione senza questo sentimento. Non basta l'affetto fraterno o amichevole a legarci a un'altra persona. Non basta la paura della solitudine. Non basta la necessità. Non basta il volerci accontentare. Ci dobbiamo innamorare e in quell'innamoramento troveremo tutto ciò di cui necessitiamo per poter guardare avanti. 



Naturalmente pur essendo indispensabile, non è sufficiente nemmeno questa enorme forza per garantirci che tutto andrà bene. 
Non troveremo mai una garanzia di quel genere. Dobbiamo assumerci l'onere del rischio e delle responsabilità e partire per una seconda possibilità o prova.
Sconsiglio vivamente di rimettersi a costruire, senza questo fondamentale pilastro di salvaguardia. Il terremoto potrà sempre buttare giù ogni nostra costruzione, ma più salda la faremo e meno saranno i rischi del nuovo crollo.



L'altro pilastro, utile non necessariamente indispensabile, sul quale possiamo nuovamente pensare di costruire è a mio parere, la situazione simile. Vivere una condizione simile ci aiuta nel comprenderci, nel sostenerci e nella sopportazione. In qualunque relazione decideremo di imbarcarci, ci sarà sempre da sopportare un qualcosa. Per cui mettiamoci il cuore in pace, perché la relazione fantastica e ideale che sogniamo non esiste. Un prezzo da pagare ci sarà sempre, questo l'ho imparato a mie spese.  Avere difronte a noi una persona con una condizione simile alla nostra, aiuta. Una situazione diversa non è sempre facile da vivere, spesso ostacola, crea disaccordo, incomprensione, rischiamo di inoltrarci in una situazione di discussioni, di spiegazioni e di giustificazioni, che potrebbe farci rimpiangere la situazione precedente, quella in cui ci siamo separati. 



Ovviamente, essere fuori dal tunnel aiuta, avere sciolto le catene invisibili aiuta, sicuramente più saremo forti, sani, propensi alla positività, pronti a dare fiducia,  più saremo aiutati nella nuova costruzione. Questo nemmeno a dirlo! 
Ma non è detto che l'incontro con l'amore avvenga nel momento giusto della nostra vita. Ricordiamoci una cosa: l'amore capita, può succedere in qualsiasi momento, anche nel peggior momento. Dobbiamo solo domandarci se siamo pronti ad assumerci il rischio di mettere il primo mattone. 


venerdì 15 giugno 2018

LE CATENE INVISIBILI

Torno di nuovo a parlare del tunnel che imbocchiamo al momento della separazione:


cosa ci impedisce davvero di uscirne?



Le catene invisibili che ci trattengono nel tunnel possono essere tre: paura, rabbia e sensi di colpa. Fino a che non avremo sciolto dentro di noi una, due o tutte e tre le catene, sarà difficile emergere dal tunnel. Cercare strade alternative, direi che è del tutto inutile, in quanto queste catene ci inchiodano e non ci permettono l'andare avanti né sbocchi diversi da quello che è il nostro obiettivo: la luce che equivale alla libertà.



La paura ci immobilizza fino a quando non la riconosceremo come tale e non ci sentiremo forti abbastanza da poterla affrontare e superare. Dobbiamo imparare a conviverci affinché non ci impedisca di fare delle scelte. Per chi volesse approfondire ne ho parlato qui.


La rabbia è un ostacolo non indifferente. Genera desiderio di vendetta e questo ci inchioda nel tunnel. La rabbia è accecante e non ci permette di trovare soluzioni alternative. Ci impedisce di vedere lucidamente il cammino fino il riverbero nel fondo. La rabbia ci fa commettere errori, perché talvolta per dissetare la vendetta, siamo condizionati in azioni che non ci apparterrebbero. In alcune circostanze è normale provare rabbia, ma questa non deve diventare un nostro personale ostacolo, né deve generare conseguenze negative per noi stessi. Quando la rabbia ostacola il nostro cammino rischia di diventare un cilicio da portarci dietro, per cui nel caso andrebbe elaborata e superata. Personalmente penso che l'unica soluzione per liberarsi della rabbia sia il perdono. Il perdono è un cammino, non possiamo pensare di praticarlo solo con una volontà cerebrale, occorre anche una disposizione del cuore. Per chi volesse approfondire ne ho parlato qui.


I sensi di colpa a mio vedere sono la catena più difficile da sciogliere. Rimorsi per aver fatto o aver detto, rimpianti per non aver fatto o non aver detto. I sensi di colpa ci rendono vittima di noi stessi. Colpiscono la nostra autostima. Non ci fanno sentire meritevoli della felicità, per cui auto ostacoliamo i nostri obiettivi, semplicemente per mettere a tacere il senso di colpa. Anche in questo caso dobbiamo optare per il perdono, essere così clementi con noi stessi da perdonarci le mancanze o gli errori. Perdonare se stessi è ancora più difficile che perdonare gli altri. 



Saremo fuori dal tunnel quando avremo riconosciuto la paura come tale e ci sentiremo più forti della paura. Quando la nostra rabbia pur esistendo o ripresentandosi, non ci accecherà più con il desiderio di vendetta e saremo in grado di gestirla e orientarla nella giusta direzione, fino a smaltirla. Quando penseremo di meritare la felicità, nonostante i nostri errori, nonostante le nostre colpe, nonostante le nostre mancanze, nonostante i nostri difetti, quando ci saremo perdonati gli sbagli e ci sapremo accettare per ciò che siamo stati, cercando al massimo di migliorarci per espiazione, non di punirci con l'infelicità.  

PRIMA TRANCHE VACANZE

Il nostro caso è particolare, perché tratta di quei genitori separati, non collocatari dei figli minori, a distanza. Non so come ci si organ...