Perché un post, sull'ottimismo o sul pessimismo?
Perché ne sento parlare spesso e troppo spesso mi pare che si confonda l'ottimismo con la positività e il pessimismo con la negatività.
Essere ottimisti, sicuramente è segno di essere spinti con positività, ma talvolta essere ottimisti equivale ad essere illusi.
Ottimismo e pessimismo, a mio parere, sono entrambi atteggiamenti negativi, quando non ci permettono di guardare la realtà per quella che è.
Se l'ottimismo deve divenire una lente, attraverso la quale filtrare la realtà, non è un atteggiamento positivo e stessa cosa vale per il pessimismo.
L'osservazione della realtà deve restare lucida
La vera positività, non sta nell'essere delle vispe Teresa che saltellano per il mondo, inconsapevoli di quanto ci circonda, la positività non sta nemmeno nel filtrare tutto con un focus necessariamente ottimistico. La positività sta nel prendere atto di ciò che è vero e reale intorno a noi, di considerare le situazioni che viviamo con estremo realismo e trovare in noi le risorse necessarie per affrontare le salite che ci spettano, o le forze per rimetterci in piedi dopo le cadute.
Dotarsi di un' estrema carica ottimistica, non sempre è segno positivo, talvolta siamo spinti dall'illusione, da ciò che desideriamo vivere o vedere, ma siccome presto o tardi, lo scontro con la realtà dei fatti arriva, è bene essere dotati di un paracadute di salvataggio.
La persona realista, osserva i dati di fatto e se è una persona positiva, li affronta nel migliore dei modi. L'ottimista rischia di lanciarsi in voli che non sa gestire e di ritrovarsi poi senza un paracadute. Il pessimista spesso non si lancia affatto, o se lo fa, boicotta le sue stesse azioni, sospinto da un senso di negatività.
La soluzione sta nel guardare la realtà per quella che è, togliere il filtro "ottimismo" o "pessimismo" dai nostri occhi e prima di intraprendere qualsiasi strada, valutare e misurare le nostre risorse, perché ci muoveremo solo con quelle.





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