e non farsi venire un esaurimento nervoso
Questo post forse lo scriverebbe meglio Fabio, o la signora XX, che di C.T.U. ne hanno subite 4, due delle quali con me.
Ovviamente io scrivo il mio punto di vista e devo precisare, che le due C.T.U. (2014 e 2016) le ho vissute di traverso, insomma indirettamente, in quanto nessun consulente ha chiesto di ascoltarmi, benché dal mio punto di vista, i compagni essendo a diretto contatto con i minori, rientrerebbero nel contesto familiare e andrebbero sentiti.
Invece a quanto pare né il primo né il secondo consulente, hanno ritenuto necessario ascoltare sia me che il compagno della signora XX, benché quest'ultimo fosse anche raccontato come figura e ruolo piuttosto oscuri. Ma su questo punto ci vorrei tornare in un altro post.
Intanto quando parlo di C.T.U. parlo di una consulenza tecnica, richiesta dal tribunale, che indaga sul caso, il quale necessita (ma a quanto pare relativamente) di un parere tecnico specifico, non avendo le competenze in materia. Non è detto che il giudice poi osservi il parere del C.T.U. e i consigli dello stesso.
Il C.T.U. ossia il consulente tecnico unico, che nello specifico è uno psicologo, viene nominato dal tribunale, mentre le parti, possono avvalersi di un consulente di parte (C.T.P.), che partecipa alla consulenza, presenziando agli incontri.
Il costo di tutta questa manfrina non è affatto basso, si aggira circa intorno ai 3.500/4.000 euro per ogni consulente. In genere quello nominato dal tribunale si paga a metà tra le parti, poi ognuno paga il suo consulente di parte.
La durata in genere è di tre mesi, ma il C.T.U. ha la facoltà di chiedere delle proroghe, se il caso è complicato e se necessita di maggior tempo.
Le modalità possono cambiare a seconda della domanda che viene posta dal tribunale e a seconda di come intende lavorare il consulente. Tuttavia si tratta di incontri, dove il consulente indaga nella sua modalità rispetto i fatti, spesso i soggetti indagati vengono sottoposti a dei test. Nel caso di minori, anche questi vengono ascoltati, osservati e sottoposti a test. L'osservazione del minore poi, si esegue anche con il genitore e poi con i genitori in contemporanea.
Alla fine di tutti gli incontri, il C.T.U. elabora la sua relazione e la invia alle parti. Queste hanno 30 giorni circa per inviare le proprie osservazioni alla relazione. Il C.T.U. ne ha altri 30 per rispondere alle osservazioni. A questo punto la consulenza è conclusa e viene inviata al tribunale, il quale se ne dovrebbe avvalere per prendere le decisioni sul caso. Ripeto! Non aspettatevi che il giudice osservi la C.T.U. per filo e per segno, spesso si serve della consulenza per avere un quadro, poi le sue decisioni possono anche allontanarsi da quanto il C.T.U. abbia scritto.
Farò un post più in là relativamente alle 4 C.T.U. e le decisioni del tribunale. Solo un giudice su 4 si è attenuto in toto ai consigli del C.T.U..
Comunque fatta questa premessa vi dico che sopravvivere a una C.T.U. e uscirne indenni non è affatto facile.
La consulenza è fondamentale per le decisioni del tribunale e le decisioni del tribunale cambieranno la vostra vita in meglio o in peggio, la quotidianità di una persona, anzi di una famiglia, è appesa alle decisioni spesso di un soggetto che ha delle sviste, per questo la consulenza crea un certo stress.
Regola n. 1 armarsi di moltissima pazienza. La consulenza può essere molto lunga nel tempo, l'ultima durò 7 mesi (quasi un parto prematuro). L'indagato ha necessità di abbreviare i tempi e di venire quanto prima a capo della decisione del giudice, mentre il C.T.U. ha i suoi tempi, che sembrano tempi di lumachina, quando si è appesi a certe attese.
Regola n. 2, essere molto tranquilli. Se non si ha nulla da temere, non si ha nemmeno nulla da nascondere, per cui è inutile andare su Internet e fare ricerche, soprattutto relativamente ai test. Queste ansiose ricerche anzi rischiano di compromettere il risultato dei test. Se si è sicuri di sé, di quanto si è fatto e detto, e di avere agito nella logica e nella giustizia e di avere fatto il meglio, il test non rivelerà personalità sconosciute a noi stessi.
Regola n. 3, controllare i sentimenti negativi.Questi potrebbero essere male interpretati. Ci sono emozioni che ai consulenti non piacciono. Uno di questi è la rabbia. Non dico che bisogna presentarsi tipo un guru indiano. No! Ma occhio a non lasciarsi coinvolgere troppo, raccontando di sé, in sentimenti di rabbia, rancore, risentimento.
Regola n. 4, mettere sempre al primo posto i minori.Reputo che una persona normale e sana di mente e di anima, lo fa senza che questo venga consigliato.
Regola n. 5, occupare i momenti di vuoto con uno scacciapensieri.
La C.T.U. mi rendeva logorroica. Mentre lavoravo e avevo da fare in casa non ci pensavo, ma in quei momenti di vuoto, come ad esempio il viaggio in treno, iniziavo a parlare tra me e me e focalizzavo sempre la questione C.T.U..
Avevo assoluto bisogno di uno scacciapensieri molto efficace e ne trovai uno!
Andai in merceria, acquistai della lana colorata e un uncinetto e iniziai a fare una copertina per neonati. Non mi provai con una coperta per un letto più grande, perché non credevo che avrei lavorato molto più velocemente del C.T.U.. Se lavorate velocemente, fate lavori più grandi! Io allungai il corredino con altre cosette, perché la copertina non coprì tutto l'arco di tempo in cui si svolse la C.T.U., però si mostrò essere un ottimo scacciapensieri. La portavo ovunque: in treno, in fila dal dottore, mentre aspettavo il mio turno alla posta, lavoravo all'uncinetto mentre guardavo la TV. Insomma non c'era più un momento vuoto.
Rabbia, risentimento, rancore, amarezza, è bene sfogare questi elementi con una bella corsa, oppure prendendo a pugni il sacco da boxe.
Fabio invece che non è avvezzo alla lana e all'uncinetto, si occupò della legna. Abitando in campagna c'è sempre un bel po' da fare. Avevamo acquistato parecchia legna, così si occupò di spaccarla e accatastarla.
Mentre la copertina cresceva, anche la catasta di legna cresceva, il tempo passava e la C.T.U. volgeva al termine.
Siamo sopravvissuti e siamo scampati all'esaurimento nervoso.... purtroppo non posso offrirvi anche il punto di vista della signora XX e del suo compagno. Se avessimo un rapporto migliore, sarebbe interessante sapere come riempirono i loro momenti di vuoto, ma non credo che la signora XX sarebbe felice di scrivere un post.
Questa volta allego anche le foto della copertina, se a qualcuno dovesse interessare, questo lavoro si chiama PUNTO CHEVRON ed è molto facile da fare.
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