FABIO

domenica 8 aprile 2018

A TERAPIA DAL CAVALLO




terapia con in campagna

Quando nel 2007 mi sono separata i miei figli avevano 8 e 10 anni. Sicuramente fu un periodo difficilissimo quello e la nostra migliore terapia fu la famiglia e la natura. Vivendo in campagna mi rendo conto che siamo stati fortunati e che i figli hanno fatto tanta terapia invisibile con gli animali. Una cosa che ho compreso con il senno di poi, che è non è stata cercata ma è capitata. In campagna avere dei cani, dei gatti è una consuetudine, soltanto anni dopo mi sono resa conto che quel contatto continuo con i nostri amici animali fu indispensabile per l'equilibrio psichico dei miei figli. 


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Nell'anno in cui mi separai a casa era arrivata una cavallina, che fu affidata poi a un'altra persona vicina a noi e dimenticata per parecchi anni. Quando mio figlio Marco aveva 14 anni e passava le giornate sbuffando dalla noia, la cavallina emerse dai nostri ricordi quasi casualmente. La persona che si occupava di lei, chiese a Marco di dargli una mano ora che era più grande e così iniziò questa amicizia con i cavalli. Adesso mi rendo conto che quei cavalli salvarono i ragazzi dalle pericolosissime conseguenze della noia e dell'ozio. Si appassionarono a queste bestie meravigliose e nel tempo ci organizzammo per far tornare a casa nostra i loro cavalli. 
Capisco che non tutti hanno la possibilità di tenere un cavallo e di far si che i figli abbiano un contatto continuo con un essere di questa stazza, ma anche se vivete in città, in un appartamento, vi consiglio di prendere un animaletto per i vostri figli o di portare spesso i vostri figli in campagna. E' incredibile quello che sanno dare questi amici a noi umani, quando ci apriamo a loro e iniziamo a intrecciare un rapporto.


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Il miracolo del cavallo - terapeuta l'ho visto sui miei figli e più tardi anche sui figli di Fabio. Ricordo che quando Michele, il piccolo di Fabio, veniva da noi inizialmente, era un bambino anaffettivo. L'impressione che si aveva di questo bambino, era che fosse un piccolo cresciuto in orfanotrofio. La sua storia è particolare e non la starò a raccontare tutta in un post. Era veramente difficile raggiungere affettivamente questo bambino, perché si mostrava rigido nel ricevere più che nel dare. Sono convinta che lui ci aprì la porta del cuore, grazie ai nostri cani e ai nostri cavalli. Prima si fece raggiungere da loro, poi da tutti noi. Era impressionante vedere come questo bambino fosse affettuoso con i cani e come si lasciasse coccolare da loro. Una volta aprendo la finestra, mi accorsi che era entrato nel recinto del cavallo e lo aveva abbracciato. Lo trovai così. Una scena davvero commovente, allora non avevamo sufficiente confidenza o intimità per poterlo abbracciare come quel cavallo. 



La signora XX ci bombarda continuamente sul fattore terapia, perché insiste sul fatto che Asia dovrebbe essere seguita da un terapeuta. Sicuramente Asia ha un passato difficile e doloroso, ma io credo che i terapeuti ai quali attualmente è affidata, siano molto più bravi di quelli a due gambe, che la ragazza in questo momento rifiuta di frequentare. Non credo si possa obbligare una persona a fare terapia, e non credo che questa terapia possa sortire risultati, se non vi è la volontà e la
 consapevolezza e l'impegno del soggetto e questo è valido per Asia come per la signora XX stessa. Mentre sono convinta che questa invisibile terapia che Asia fa tutti i giorni a casa nostra, aiutando i miei figli con i cavalli, l'abbia già aiutata molto senza che lei ne abbia mai sentito il peso. La miglior terapia in fondo è la SERENITA'. Vorrei tanto che la signora XX leggesse questo post. 



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