FABIO

mercoledì 28 marzo 2018

CHI SONO

                                                                                                                                                               


Salve a tutti! Credo che in un primo post sia utile presentarsi. Cosa non facile. Forse è più facile che io vi dica chi non sono piuttosto di chi sono. Del perché io mi ritrovi in rete a scrivere. Non so bene dove mi porterà questa idea, né cosa desidero ottenere da questo blog.  So che sto partendo per un viaggio di vita ma non so dove arriverò tanto meno dove desidero arrivare. Questo blog è anzitutto un vizio. Il vizio di scrivere. Credo di aver scritto sempre nella vita dopo avere imparato il potere delle lettere. Dal diario, alle lettere, ai romanzi, alle mail. Cosa è scrivere? Scrivere è indagare dentro me stessa, è confrontarmi con me stessa, è il viaggio in me stessa, per capire me e il mondo, per capire me e le situazioni, me e gli altri. Scrivere per combattere le frustrazioni generate dall'impotenza. Scrivere perché questa è la sola arma... La scrittura è un veicolo che può arrivare lontano, che può raggiungere tutti, perché tutto mi si può togliere ma non la logica, non il pensiero, non la parola. Questo blog è la mia valvola di sfogo... che mi leggano tre persone, trecento o tremila, alla fine non fa differenza. Questo blog serve a me stessa, perché scrivere è la più alta forma terapeutica che io conosca. Non so bene ancora quali argomenti affronterò in questo blog, ma so quale è la spina dorsale, cosa mi spinge a scrivere qui. Poi magari nel tempo questo blog prenderà altre forme. Parlerò di torte e uncinetto e lavoro a maglia... o di economia e sport.Ma per il momento l'input mi viene dalla storia del mio compagno, per cui dovrei presentarvi piùlui che me stessa.

BREVE RIEPILOGO DELLA NOSTRA STORIA


Sono una mamma separata da circa 11 anni. Ho conosciuto Fabio quando ero separata da 4 anni e lui da 2 e con lui ho vissuto la separazione dal punto di vista degli uomini. Ho capito che  in Italia (ma forse generalizzare non è nemmeno giusto, perché tutta la vicenda si è svolta in Toscana, per cui forse solo la Toscana è così) un uomo non è tutelato, un minore non è tutelato, il solo personaggio che è tutelato è la mamma. La mamma ha diritto a tutto, ad elaborare un rapporto continuativo con i figli, alla casa, ai soldi, a rifarsi una vita, mentre un uomo o meglio un padre ha un ruolo marginale. Sbaglio o in questo Stato si sente parlare di affido condiviso, di parità e altre cavolate del genere?Ebbene nella pratica nulla è vero! La mia logica che sempre mi ha sostenuto nella vita, nelle scelte, in tutto ciò che mi è capitato si è frantumata completamente con questa storia, che non trova logica su cui poggiarsi.Cerco le vostre storie perché di certo, penso, che io e Fabio non siamo i soli in Italia ad aver vissuto una situazione simile. Vorrei capire perché un padre vale così poco rispetto una madre? Vorrei capire perché una madre viene così tutelata, anche a discapito dei minori?Vorrei capire perché ci si rivolge a un Tribunale e poi si intuisce che da quello bisogna difendersi?Vorrei capire perché il servizio sociale che dovrebbe tutelare il minore, diventa il mostro da cui tutelare il minore? Vorrei sapere se il suo caso è unico in Italia o se di vittime ce ne sono altre. Forse anche donne. Forse è solo un gioco di potere economico. E non un fatto di  non giustizia. Sono sconfortata, perché ero un'illusa. Credevo che l'Italia fosse un paese evoluto, civile. Invece a 47 anni scopro che la giustizia non esiste, che la tutela non esiste e che in realtà siamo nel far west dove vince chi ha più denaro. Direte che ho scoperto l'acqua calda. Si avete ragione... ma non ci sto! E per sfogarmi scrivo scrivo scrivo.... magari qualcuno leggerà.....



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